Le briciole no!
- patripetre
- 27 feb 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Da qualche tempo molte delle donne che incontro sul mio cammino sia professionale che di amicizia, mi raccontano di avere avuto una relazione con uomini sposati. Le storie inevitabilmente dopo un pò finiscono, in alcuni casi anche dopo anni. Solo di rado, chi è impegnato, lascia la famiglia per quel sogno di piacere, anche perchè chi cerca un'amante non cerca un'altra moglie con ciò che comporta una relazione seria. Io ascolto e noto che il percorso è simile per non dire identico per tutte.
Di solito, la storia nasce sulla falsariga di un moto di "farfalle nello stomaco". Cosa vuol dire? Chi di noi non ha mai vissuto questa percezione!
Ma per essere più chiara preferisco riportare quanto dice Focus riguardo la durata delle "farfalle" in termini di innamoramento ovvero, in tre parole, non oltrepassa l'anno (https://www.focus.it/comportamento/psicologia/quanto-vivono-le-farfalle-nello-stomaco) e quanto riporta DiLei, una rivista specializzata, in un articolo di Antonella Lobraico (https://dilei.it/psicologia/farfalle-nello-stomaco-cosa-sono-significato-e-quando-vengono/1066069/) da cui estrapolo uno spaccato per me molto significativo : "Il nostro cervello è strettamente collegato all’intestino, al punto che il sistema nervoso intestinale viene anche considerato come “secondo cervello”. Nello specifico, il cervello, in situazioni di stress o anche quando proviamo delle emozioni forti, invia dei segnali all’apparato digerente che risponde ad esempio, con le “farfalle nello stomaco”. In più, l’intestino conta numerosi neuroni e cellule adibite alla produzione dei neurotrasmettitori presenti nel cervello. Qualche esempio? Gli ormoni della felicità come la dopamina e la serotonina."
Questa seconda versione, mi ha fatto sorridere e la ripropongo sempre in tutte le occasioni in cui il racconto dell'incontro con l'uomo sposato inizia con "...sai sentivo proprio le farfalle nello stomaco, cosa che non mi era mai o più successa...". La ripropongo perchè il mio pensiero va subito all'intestino come parte integrata della defecatio e ripenso ai detti latini:
Defecatio matutina bona tamquam medicina.
Defecatio meridiana neque bona neque sana.
Defecatio vespertina ducit hominem ad ruinam.
Traduzione:
La defecazione mattutina fa bene quanto una medicina.
La defecazione pomeridiana non è nè buona nè sana.
La defecazione serale porta l’uomo alla rovina.
Ecco io credo se ci focalizzassimo di più sul fatto che in tutte quelle relazioni fatte di "farfalle nello stomaco" c'entra in qualche modo l'intestino, forse, ma dico forse, potremmo fermarci molto prima di coinvolgerci in una storia di "fantamore" stravolgendo una volta per tutte l'idea che le farfalle nello stomaco siano qualcosa di meraviglioso, ma probabilmente sentendole ci scapperebbe da ridere e pensando al terzo dei tre detti illustrati sopra, scapperemmo a gambe levate.
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